Venerdì 16 settembre presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà internazionale di Trento è stato realizzato il seminario “Un mondo in classe”, risultato dell’impegno congiunto svolto in territorio trentino da insegnanti, associazioni, istituzioni partecipanti al progetto “Un solo mondo, un solo futuro: educare alla cittadinanza mondiale a scuola” e al progetto “Global Schools: l’integrazione dell’educazione alla cittadinanza mondiale nelle politiche e nella didattica”. Una collaborazione significativa che, partendo dal riconoscimento dell’importanza dell’ECM nella scuola, va nella direzione di unire le forze per offrire ai docenti strumenti di lavoro, supporto, spazi di scambio e condivisione di esperienze, nonché spazi di dialogo e confronto con le Istituzioni.
L’ obiettivo infatti dell’ECM è prioritario: formare cittadini planetari, capaci di riconoscere l’impossibilità di una “storia” e di un’interpretazione del mondo uniche e condivise da tutti: la pluralità di prospettive va assunta e valorizzata, per costruire una visione del cosmo il più possibile ricca, complessa e plurale. L’educazione alla cittadinanza mondiale mira a sviluppare negli studenti quelle competenze che caratterizzano il cittadino planetario: informato e dotato di pensiero critico; socialmente integrato e rispettoso delle diversità; eticamente responsabile e impegnato.
A partire da questa premessa, i 30 insegnanti partecipanti al seminario, hanno potuto arricchire l’esperienza vissuta durante il passato anno scolastico grazie a nuove visioni e chiavi di lettura, oltre che alla condivisione di alcune buone pratiche realizzate in territorio trentino.
Il quadro di riferimento è stato offerto da Carla Inguaggiato, che ha presentato i risultati emersi dalla ricerca comparativa condotta a livello europeo grazie al progetto “Global Schools”: l’uso del termine Global Education è stato esplorato in 10 paesi europei analizzandone il livello di implementazione, il ruolo degli attori politici, ma anche le criticità.
Riflettendo sul concetto di cittadinanza, la ricercatrice Francesca Rapanà, ha approfondito i concetti attorno ai quali si sviluppa e si costruisce la cittadinanza per una scuola globale: identità, diritti, doveri e comunità tra i più importanti. Ma per fare ECM servono anche strumenti, metodologie che possano aiutare nel lavoro d’aula. Per stimolare il cambio di prospettiva, visioni diverse di fronte alla stessa situazione Monica Ruffato, docente universitaria, ha presentato la metodologia dei 6 cappelli per pensare (Edward de Bono) da usare nella quotidiana creatività del gruppo per produrre idee nuove senza conflitti.
E infine, ampio spazio alle testimonianze di insegnanti e studenti che hanno presentato le loro buone pratiche, fatte di impegno, testimonianza, azione con l’obiettivo di disseminare e diffondere il significato e l’importanza dell’esperienza vissuta. L’educazione alla cittadinanza mondiale ha assunto così la voce delle docenti della scuola primaria di Romeno e del loro lavoro sui diritti umani; del gruppo di insegnanti che hanno partecipato al viaggio studio in Marocco traducendolo poi in pratiche d’aula; degli studenti del Liceo Rosmini e dell’Istituto Don Milani e della loro esperienza di cittadinanza attiva vissuta con il Social Day.
Ma l’impegno continua: il seminario ha infatti inaugurato la mostra-installazione “Seduti intorno alla lavagna: diritto all’istruzione nel mondo”, promossa da Global School, per promuovere il diritto di tutti i bambini ad un’istruzione di qualità, paritaria ed inclusiva, visitabile fino al 16 ottobre presso il CFSI di Trento. Non perdetela!
Un Mondo In Classe