Trova qualcuno che…

Città: FIRENZE

Regione: TOSCANA

Nome della scuola: Scuola secondaria di I grado Paolo Uccello, IC Gandhi.

Nome e Cognome del docente: Patrizia Salvadori

A.s. 2015-2016

Temi

  • Global Learning

Saperi 

  • Global Learning

Materie: ITALIANO, GEOGRAFIA

N° di ore: 4

Età studenti: 12-13

Competenze

  • Comunicazione nella lingua materna.
  • Imparare ad imparare.
  • Competenze sociali e civiche.

Obiettivi

  • Prendere coscienza delle interconnessioni locale-globale.
  • Saper esprimere le proprie opinioni e argomentarle

Attività svolte

  • E’ stata distribuita ai ragazzi la scheda “Trova qualcuno che”. I ragazzi hanno fatto le domande a compagni, amici e familiari  e poi ognuno ha compilato la propria scheda.
  • Su un planisfero, sono stati attaccati i post it con i nomi dei Paesi che erano stati citati.
  • E’ stato realizzato un cartellone che rappresentava i nomi dei paesi citati e tutte le lingue usate in classe per la parola “cibo”.
  • Dibattito su quanto emerso.

Metodologie

  • Lezioni/dibattito
  • Lavoro di gruppo

Strumenti

  • Migrazioni e cittadinanza mondiale a scuola. Manuale per insegnanti di scuola secondaria, Progetto Parlez-vous global?.
  • Sito Parlez-vous global? Attività Globingo: http://www.parlezvousglobal.org/globingo.

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Osservazioni conclusive

La classe è composta da 20 alunni, di cui 11 di origine non italiana (9 cinesi, un’alunna di origine kossovara e un alunno di origine albanese). Molti sono nati qui, tutti comunque hanno frequentato le scuole italiane fin da piccoli, ad eccezione di Anna, appena arrivata dalla Cina, e Mingxin, che viene dalla Spagna.

I ragazzi hanno notato che nella vita di tutti i giorni entriamo a contatto con tanti paesi diversi, semplicemente mangiando. Nel cartellone hanno disegnato un planisfero con dentro le lingue con cui si può dire ‘cibo’ nella classe: italiano, inglese e francese, lingue studiate dai ragazzi; spagnolo, studiato da Mingxin alle elementari; rumeno, lingua madre di Nicola; kossovaro, lingua madre di Ayla e cinese, lingua madre di metà della classe. Francesco le guarda e dice: “Sono troppe!”. Troppe lingue nella classe? – gli chiediamo. “No, no troppe lingue al mondo, ce ne vorrebbe una sola (non necessariemente l’italiano) così ci si capirebbe meglio!”. Questo spostamento dal cibo alla lingua spiazza un po’ i ragazzi e  la discussione diventa accesa. “Secondo me è una buona idea, così non si dovrebbe studiare tanto”. “Eh, ma come si fa? Da domani si parla tutti così!”. “E poi quale lingua?”. “L’inglese!!!”. “Secondo me non ha senso, la lingua è un modo di parlare di una persona, ma anche di essere!”. “Eh, Filippo, ad esempio, se non parlasse cinese, che cinese sarebbe?”. “Il mondo sarebbe tutto uguale ed è noioso…”. “Tipo: la pastasciutta è buona, ma mica a mangiarla tutti i giorni!”. “Già. Va beh, mi sembrava una buona idea!”.