“Verso il futuro insieme…ma quale futuro?” all’IC Carlo Levi con Adp Roma

Venerdì 26 febbraio, presso l’ I.C. Carlo Levi di Roma, gli studenti delle classi alte della Primaria hanno introdotto i partecipanti al tema del futuro sostenibile al motto di “pensa in grande/agisci nel piccolo”, attraverso una tavola rotonda sullo stato attuale del nostro pianeta, che ha visto l’intervento del prof. Andrea Salustri, docente di economia dell’Università di Tor Vergata di Roma.DSCN1385

Hanno partecipato anche i ragazzi della scuola Secondaria di primo grado, raccontando il mondo del volontariato e introducendo la testimonianza della cooperante Mariasara Castaldo dell’Associazione MEKANE’.DSCN1387

Nel pomeriggio si sono svolte delle attività realizzate dalle classi della scuola primaria, che hanno potuto godere della partecipazione delle famiglie:

  • la coscienza etica del consumo: la filiera dell’olio;
  • educare alla tolleranza come opportunità: canti vecchi e nuovi della migrazione;
  • pubblicità-progresso: slogan pubblicitari per promuovere la sostenibilità;
  • l’aiuto all’altro per la ricerca dell’”happiness”: ballando tra passato e futuro – i nonni ci insegnano… .

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A chiusura della giornata  una band di giovani donne ha coinvolto i partecipanti suonando  musica etnica.

Durante tutta la manifestazione c’è stata l’esposizione di manufatti sul tema  “Quando con poco ci si diverte tanto… gli eco-giocattoli”, splendidamente realizzati dai bambini della scuola dell’infanzia.

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Ecco le testimonianze degli ospiti intervenuti, che hanno contribuito grazie alla loro esperienza, a rendere più significativa questa giornata.

Andrea Salustri: “Entrare nella sala dell’IC Levi e vedere gli alunni della scuola elementare e della scuola media che iniziavano a riempire le sedie della platea è stato già di per sè emozionante. La sala in cui si è svolto l’evento era piena di lavori svolti dagli alunni: in fondo alla sala, i giochi realizzati dai bambini con materiali riciclati; a sinistra, dietro il palco, la “coperta della pace”, un telo variopinto composto di fazzoletti decorati liberamente dai bambini con le loro famiglie sul tema della pace nel mondo; accanto, i cartelloni a commento dell’enciclica di Papa Francesco e della questione ambientale, ed un cartellone sul quale era scritta una bellissima filastrocca sulla pace… Ma soprattutto, uno striscione appeso sulla balaustra del piano superiore: “Insegnami con passione ed io imparerò. Fammi partecipare ed io sarò protagonista del mio futuro”.

Che altro dire? Gli alunni dell’IC Carlo Levi mi hanno insegnato con grande passione che imparare a comunicare è fondamentale per poter trasmettere dei contenuti, e che la partecipazione genera un protagonismo positivo nel quotidiano, che può aiutarci a trasformare il mondo fortemente diseguale nel quale viviamo in un mondo nel quale convivere e cooperare, forti di un’identità comune che non annulla le diversità, ma le armonizza. Un grazie speciale alle Maestre e ai Maestri che si sono impegnati per realizzare dell’evento, e che hanno saputo trasmettere ai loro alunni ed al pubblico un messaggio di grande positività e apertura. A tutti un augurio che questa energia positiva si espanda ben oltre le mura della scuola!”

 

Mariasara Castaldo: “Appena entrata nell’androne della scuola l’impatto è stato davvero forte: cartelloni, striscioni, piccoli stand, disegni, una grande coperta patchwork con tanti quadratini di stoffa che recitavano cose davvero sagge: costruiamo la pace, prendiamoci cura del futuro. L’uditorio era piuttosto misto, bambini di quarta e quinta elementari e ragazzi di seconda e  terza media. Mentre si susseguivano gli interventi ho notato come tutti gli allievi si fossero davvero preparati su tematiche abbastanza complesse come lo sviluppo sostenibile, la migrazione, la cooperazione. Che bravi! – ho pensato – e che bravi gli insegnanti! Io conosco molti adulti che fanno non poca fatica a capire di cosa mi occupo e che lavoro faccio! Al momento del mio intervento soprattutto i piccoli però giustamente iniziavano a mostrare un po’ di stanchezza.

Ho cercato di coinvolgerli e di affascinarli  nello stesso modo in cui, anche io a scuola, tanti anni fa, ho sentito parlare per la prima volta di volontariato, di sviluppo, di come riuscire a dare una mano a chi viveva lontano da me e non aveva le stesse possibilità che avevo io. Siamo “partiti” insieme per un piccolo viaggio, attraverso le foto di alcuni quartiere poveri di Montevideo, meta del mio primo viaggio di volontariato, e di diverse zone dell’Etiopia, paese in cui ho lavorato come cooperante per una ONG. I piccoli soprattutto si sono dimostrati interessati e pronti a partecipare e a rispondere alle diverse domande, soprattutto a quella più difficile: sapete che lingua si parla in Etiopia? Ho chiuso l’intervento invitandoli ad usare la formula delle 3C: essere curiosi, essere, consapevoli, essere cittadini attivi. Essere prima fare. Prima di andare via mi sono fermata a chiacchierare con una seconda elementare, i più interessati erano stati proprio loro che, passando nel corridoio del secondo piano e fermandosi a sentire la mia testimonianza, avevano chiesto alla maestra di scendere a vedere! Classe bellissima con volti etiopi, tunisini, est – europei, ci siamo scambiati gusti e opinioni sui makhroud (dolce tunisino) e sull’injera, il pane etiope, su come si fa a fare il mio mestiere e su cosa c’è di bello. È stato un momento prezioso!!

Spero che tutti gli interventi, le ricerche, le testimonianze le attività di questa settimana siano serviti a piantare un semino nel cuore di questi bimbi e ragazzi. Dopotutto il mondo appartiene a loro, agli uomini e alle donne di domani. Noi dobbiamo solo sforzarci di custodirlo e di aiutarli a crescere al meglio.