Mercoledì 24 febbraio, più di 110 educatori, insegnanti e genitori di 10 Istituti della provincia di Biella hanno dato vita a un confronto vivace e appassionato sui temi delle migrazioni e del diritto d’asilo, in una piccola provincia piemontese che accoglie più di 500 rifugiati, titolari di protezione internazionale e richiedenti asilo.
Domenico Cipolat di Libera, Daniele Albanese di Caritas Biella e Piera Gioda di CISV hanno introdotto l’incontro, per poi cedere la parola a tre ospiti maliani e camerunensi, che abitano di Biella da qualche mese, e che hanno espresso agli educatori presenti il loro punto di vista su come parlare alle nuove generazioni di diritti umani, di relazioni di pace e di cooperazione.
“Bisogna insegnare le storie antiche, quelle che hanno visti protagonisti i genitori e i nonni in rotte migranti” dice Nouhoum Traore “non bisogna aver paura di chi ci sembra diverso, ma avvicinarci, stringere dei legami, scoprirci appartenenti alla stessa vita, allo stesso mondo”. Cheikne Camara raccomanda di “Avere occhi capaci di vedere i due lati del fenomeno, i vantaggi reciproci, oltre che i problemi. Per godere la fiamma, bisogna sopportare il fumo. Dobbiamo diventare capaci di pensare insieme le soluzioni per il nostro futuro”.
Alfredo Curotto, docente nella Scuola italiana di Santiago del Cile, in Italia per uno stage formativo, racconta: “Anche nella scuola cilena il tema delle migrazioni è di forte attualità e si lavora assiduamente per contrastare i rischi di discriminazioni e razzismi, e per valorizzare la storia delle migrazioni italiane in America Latina”.
Tra la scuola di Santiago e l’IC di Biella III nascerà uno scambio a distanza, grazie anche alla professoressa Monica Magliola, insegnante “migrante” tra le scuole italiane di Addis Abeba, Asmara, e Santiago del Cile.
Abbiamo bisogno di imparare gli uni dagli altri per educarci ed educare alla cittadinanza mondiale: non sarà un cammino facile. Ma a Biella la sfida è stata raccolta!