TEMA Le cause dell’emigrazione
DURATA 6/8 ore
ETÀ dai 10 anni
DISCIPLINE Italiano, storia, geografia, economia, scienze umane, statistica
COMPETENZE
- Comunicazione nella lingua materna
- Imparare a imparare
- Competenze sociali e civiche
Obiettivi
- Conoscere quali sono le ragioni che spingono all’emigrazione
- Comprendere la differenza tra fattori di spinta e di attrazione
- Analizzare gli effetti della migrazione sulle persone e sulle comunità
Attività
La domanda-stimolo sottintesa a tutta questa unità di apprendimento è: “perché la gente emigra?”. È la domanda che molti si pongono quando si vedono al telegiornale immagini di migranti in arrivo dopo viaggi lunghi e pericolosi. Quante volte vedendo le barche alla deriva al largo di Lampedusa ci si è chiesti: “ma chi glielo fa fare?!” La risposta non è così banale, perché in realtà non si tratta di soli profughi in fuga dalla morte certa.
Una prima fase del lavoro può partire proprio da qui, dalla visione di una serie di immagini forti – come gli sbarchi a Lampedusa – e di dati e storie sui destini dei migranti in viaggio – come quelli che attraversano il canale di Sicilia. Va fatta emergere l’idea già presente nella testa degli studenti sul perché così tanta gente rischia la vita pur di arrivare in Italia, in Europa. Da cosa fuggono? Che cosa cercano? Le risposte vanno raccolte su un cartellone da conservare fino alla fine del percorso, aggiungendo o precisando di volta in volta i concetti che emergono. Queste domande apriranno sicuramente altri fronti di discussione, tra i quali sicuramente alcuni riguardo l’accoglienza dovuta o meno ai migranti in arrivo e i loro destini una volta entrati in Italia/Europa. In questa unità di apprendimento non sono trattati, ma possono essere comunque raccolti e poi sviscerati in altre unità di apprendimento.
Una volta raccolte e fissate le risposte alle domande (da cosa fuggono, che cosa cercano) si può fare una sorta di pausa, mostrando senza introduzione e commento una serie di immagini o un video che mostri le migrazioni umane nella Storia. Si può discutere delle ragioni che hanno mosso le persone a emigrare, nel passato e oggi: sono sempre le stesse o c’è altro? Sicuramente emergerà qualcosa di nuovo, che andrà aggiunto alle due liste già compilate sul cartellone. Un punto da fissare è che nella Storia le persone non sono state mai ferme e che tante civiltà e popoli sono nate e cresciute proprio grazie all’immigrazione/emigrazione, Italia in primis.
Si può proporre un’attività che metta in gioco i partecipanti in prima persona. Si può lavorare sulle ragioni personali che spingerebbero ognuno a lasciare la propria casa per andare in un posto “migliore” (aprendo una discussione guidata e raccogliendo le scelte su un planisfero e poi le ragioni sul cartellone) oppure mettersi nei panni di qualcun altro attraverso una o entrambe le attività “Lascereste la vostra casa?” o “Perché la gente emigra?”. Le ragioni della partenza e dell’arrivo vanno cercate nella lista di fattori di spinta (da cosa fuggono) e di attrazione (che cosa cercano) già compilata, aggiungendo qualcosa se non ancora scritto.
A questo punto ci si può confrontare con le posizioni ufficiali degli enti e istituti che studiano le migrazioni su quali siano i fattori di spinta (push factors) e di attrazione (pull factors) delle migrazioni. Si possono proporre diverse liste di push & pull factors, confrontandole tra loro e soprattutto con il cartellone redatto dalla classe: ci sono differenze tra le liste? quali e perché? cosa cambia tra le migrazioni del passato e quelle del presente? Questo ultimo lavoro permetterà di fissare in modo definitivo le due liste di fattori di spinta e di attrazione delle migrazioni, che si potranno dare per acquisite nella misura in cui sono state costruite progressivamente dal gruppo classe.
Un ultimo lavoro che si può proporre riguarda le migrazioni di ritorno e/o le ragioni che spingono molte persone a lasciare il Paese di destinazione per tornare a casa o anche per andare altrove. Bisogna capire quelli sono le condizioni che si trovano a vivere i migranti una volta a destinazione e soprattutto qual è lo scarto tra le aspettative (pull factors) e la realtà effettiva. Spesso le differenze sono molte e si manifestano dall’arrivo fino alla residenza stabile nel Paese di destinazione. Obiettivo è di far capire che le migrazioni non sono un processo lineare e che i fattori di attrazione e di spinta sono in continua trasformazione: sia nelle vicende storiche dei Paesi e dei popoli, sia nella vita personale di ognuno di noi.
Strumenti didattici:
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fortresseurope.blogspot.it è il blog di Gabriele del Grande, che da anni tiene traccia dei morti e delle storie di chi tenta di attraversare il Mar mediterraneo.
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pdngallery.com/legends/legends10/ è il sito di Migrations: humanity in transition, di Sebastiao Salgado, dove trovare immagini su migranti di tutto il mondo.
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Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, di Fabrizio Gatti, BUR, Milano, 2008 è un’avventura contemporanea attraverso i deserti e il mare, dall’Africa all’Europa, dalle bidonville al mercato dei nuovi schiavi, vissuta in prima persona dall’autore.
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All’indirizzo zalab.org si possono trovare i documentari di Andrea Segre e Stefano Liberti – A sud di Lampedusa e Mare chiuso – che mostrano quel che succede prima dello “sbarco” in Italia.
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Su genographic.nationalgeographic.com/human-journey/ e mondediplo.com/maps/ e internazionale.it/atlante/ si possono trovare mappe e video sulle migrazioni del passato e del presente. A proposito di emigrazione italiana si rimanda al sito orda.it di Gian Antonio Stella.
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Due attività per mettersi nei panni di uno qualcuno in terra straniera sono parlezvousglobal.org/it/perche-la-gente-emigra/ e parlezvousglobal.org/it/33-lascereste-casa-vostra/
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Su wikipedia.it si può trovare una pagina introduttiva ai fattori di attrazione e di spinta (search: Push factors e pull factors). Altri contenuti (in inglese) sul sito educativo della BBC bbc.co.uk/schools/gcsebitesize/geography (sezione Migrations)
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Per far comprendere questo punto si può proporre l’attività “Il confine” che simula l’ingresso in Italia di diverse categorie di migranti: parlezvousglobal.org/it/il-confine/
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Per comprendere cosa significa vivere altrove (magari senza essere accettati) ci sono varie attività e strumenti che possono essere utilizzati, come le attività “Al pascolo” o “Bafa Bafa” o la serie di spezzoni video contenuta nel kit ISMU, AGIS viagginellestorie.ismu.org
Lettere dal Sahara, di Vittorio De Seta (Italia, 2005) racconta le vicende di un ragazzo senegalese in Italia e la sua decisione di far ritorno in Senegal. Il carattere didascalico del film lo rende adatto alla segmentazione in vari spezzoni che possono accompagnare tutto lo svolgimento dell’unità di apprendimento.
Ph. credit Push to travel (cc) James Whatley