Terza tappa di viaggio all’Angelica Balabanoff di Roma nel progetto Un solo mondo, un solo futuro. Piccoli semi crescono e diventano piante. Saranno un giorno una foresta.
Roma, aprile 2016
La nostra avventura nel viaggio dentro Un solo mondo, un solo futuro è ormai nel vivo della sua storia… Il Gruppo Lettere e Geografia sperimentale della Balabanoff di Roma, affiancato dal Gruppo di Matematica e Scienze si lancia nelle semine in semenzai creativi improvvisati nelle aule, come ai vecchi tempi delle elementari.
Studiamo e scegliamo di proporre 3 percorsi diversi agli 8 gruppi di allieve e allievi. Intanto ci interroghiamo su come preparare il terreno nelle chiostrine della scuola che abbiamo scelto per ospitare l’ambiente delle “aiuole migranti”. Le nostre forze-lavoro sono molto ipotecate dalle incombenze ministeriali.
Dietro le quinte, lungo i corridoi, all’ora di pranzo a fine servizio, rubando minuti preziosi alle nostre vite, per mail fra tramonti e albe, appena si può, seguendo gli insegnamenti di Valentina e le nostre esperienze personali, circolano tra di noi:
– dritte agronome;
– proposte e suggerimenti di coltura;
– bozzetti in pianta e misure delle due chiostrine
– elenchi di piante papabili
– schede botaniche
– idee per disegnare i due giardini botanici.
Intanto i semi germogliano. Le piantine neonate vengono accudite nelle case di alcune allieve e allievi durante le vacanze pasquali.
In duello coi tempi della natura, della vita, della scuola, ci piove una manna dal cielo: due mamme s’innamorano del nostro progetto. Francesca Tagliasacchi e Simona De Bellis ci offriranno col loro pieno sostegno, il loro tempo e la loro esperienza giardiniera.
Facciamo l’inventario dei materiali e degli attrezzi che ci servono, recuperandone una parte nei ripostigli della scuola: resti di progetti d’orto passati. Si fa con quel che c’è, intanto che si studia con l’amministrazione della scuola il modo giusto di far partire ordini di terricci, piante e vasche acquatiche. Lì per lì avanziamo nei lavori portando vasetti e terriccio da casa.
In poco meno di un mese, rubando tempo al cielo, le nostre chiostrine saranno ripulite e attrezzate per ospitare le nostre prime piante “migranti”: pomodori, patate, fagioli. La natura ci ha lasciato nelle chiostrine fragole e more, un gelsomino d’inverno e un fico. Riceviamo in regalo da Valentina quattro piantine di zucchette ornamentali.
Nel nastro che vi mostriamo appena qui sotto, alcune fasi di progettazione, allestimento e realizzazione degli ambienti per le “aiuole migranti” alla Balabanoff.
NASTRO 3 (#AIUOLE MIGRANTI)
Da adesso in poi toccherà ad allieve ed allievi.
Ve lo racconteremo alla prossima tappa.
Gruppo di Lettere e Geografia sperimentale della Balabanoff di Roma
(T. Nastasi, M. Ricci, C. Ganassi, F. Filippi, A.R. Nucci)