Questo il messaggio emerso durante l’evento di chiusura dell’Anno Europeo per lo sviluppo, che si è tenuto questa mattina a Roma al liceo Augusto e che ha visto istituzioni e studenti dialogare sulla necessità di continuare a promuovere, anche grazie a nuovi strumenti di comunicazione, i temi della Cooperazione.
Si è tenuto questa mattina presso il liceo Augusto di Roma, davanti ad una platea di oltre 200 studenti provenienti da diverse regioni d’Italia, l’evento ufficiale di chiusura dell’Anno Europeo per lo sviluppo. Al suo interno sono stati presentate alcune tra le iniziative più interessanti sviluppate dagli istituti scolastici durante la Settimana Scolastica della Cooperazione (22-28 febbraio) ed è stata sottolineata da parte delle istituzioni la necessità di continuare a promuovere, non soltanto all’interno delle scuole, i temi dello sviluppo sostenibile.
La Cooperazione infatti, come sostiene Mario Giro, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, “è un viaggio nell’umanità che serve sia a chi la fa sia a chi la riceve, anche perché spesso i ruoli si confondono. Ma soprattutto può essere d’aiuto a tutti noi per imparare a non avere paura, nonostante l’attuale scenario socio-politico sia caratterizzato da numerosi fenomeni di violenza, guerre e crisi. Ritengo che una tra le sfide più importanti sia rappresentata dalla possibilità di affrontare tali problematiche cooperando. Uscire dal nostro mondo e capire altre realtà ci consente infatti di aumentare la nostra sicurezza e di prevenire i problemi. Perciò il primo invito che faccio a tutti gli studenti, ma non solo, è di non avere paura”.
L’invito a non avere paura rivolto agli studenti e la necessità di promuovere con ogni mezzo possibile all’interno delle scuole i temi della Cooperazione sono alla base della nascita di www.lascuolanelmondo.it, un nuovo sito web – promosso dai dicasteri degli Affari Esteri e dell’Istruzione – attivo da oggi e presentato ufficialmente nel corso dell’evento. “Il portale può essere tranquillamente considerato un chiaro esempio di come le istituzioni possano collaborare con le scuole e fornire loro un importante servizio – spiega Giuseppe Pierro, della Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione – il nostro obiettivo è aiutare tutti gli insegnanti che vogliono affrontare con i loro alunni temi così attuali, ma che spesso non vengono affrontati tra le mura scolastiche. Il sito sarà suddiviso in 8 aree tematiche, ma si arricchirà nel corso del tempo sempre di più, grazie alle esperienze riportate dalle varie scuole e al loro continuo confronto”.
La scuola rappresenta infatti il centro della vita sociale, non solo in Italia ma anche nei paesi prioritari in cui la Cooperazione Italiana opera da tempo. “Se non c’è la scuola, non c’è la società – continua Giro – in quanto è la prima comunità aperta dopo la famiglia che ci fa uscire e scoprire il mondo. Ritengo infatti che viaggiare nell’umano sia fondamentale per aprire la mente sia per i più giovani che per i meno giovani, in moda da capire nel migliore dei modi quello che succede all’esterno. L’immigrazione, ad esempio, non è una malattia acuta, come spesso viene rappresentata, ma un fatto storico che ha coinvolto anche il nostro paese. Non è un caso infatti che l’Italia sia stata protagonista della seconda diaspora mondiale dopo quella cinese e che oggi nel mondo ci siano oltre 80 milioni di italo-discendenti”.
All’evento di chiusura dell’Anno Europeo per lo sviluppo ha partecipato anche Gianmarco Tognazzi, attore protagonista dello spot della Cooperazione Italiana in onda in questi giorni sulle reti Rai. “La Cooperazione è internazionale, ma parte dall’impegno personale – spiega il figlio del compianto Ugo Tognazzi – ho accettato con molto orgoglio di diventare testimonial della Cooperazione in quanto nel mio piccolo mi sento portatore di questi valori, soprattutto di quelli legati alla lotta contro lo spreco alimentare. Sono nato in campagna e mio padre, fin dagli anni ’60, mi parlava dell’importanza dell’orto fatto in casa e delle materie prime. Dopo aver vissuto in città per alcuni anni ho sentito la necessità di tornare a vivere in campagna, cercando di applicare gli insegnamenti di mio padre al mio stile di vita. Come trasmettere questi valori ai miei figli? Semplice, se tu consideri un insegnamento realmente giusto, diventerà automatico riproporlo anche a chi ti sta intorno e soprattutto ai tuoi figli”.
Ma l’evento è stata un’occasione per presentare i tanti progetti realizzati congiuntamente da studenti, insegnanti e rappresentanti delle Ong all’interno delle scuole nell’ambito del grande progetto nazionale “Un solo mondo, un solo futuro”. “Cerchiamo di promuovere tutti i giorni i valori della Cooperazione – spiega Viviana Brun dell’associazione Cisv – il progetto Un solo mondo, un solo futuro, ad esempio, ha dato vita ad una miriade di attività ed è stato davvero emozionante vedere come tantissime persone abbiano lavorato non solo riportando agli studenti semplici nozioni, ma dedicando ampio spazio al confronto e all’incontro. La Cooperazione sembra essere poco conosciuta, ma nonostante questo ben 500 istituti di 15 regioni hanno aderito con passione all’iniziativa. Siamo convinti di essere sulla buona strada relativamente all’attività di promozione dei temi dello sviluppo sostenibile e riteniamo che educare alla cooperazione internazionale sia davvero il migliore investimento per il futuro”.
La parte finale dell’evento ha visto protagonisti gli studenti del liceo Augusto di Roma, ma anche i rappresentanti di 5 istituti di Parma (Istituto tecnico Bodoni, Liceo Scientifico Marconi, Liceo classico Romagnosi, Liceo delle scienze umane San Vitale e Liceo artistico Toschi) e della scuola media Leopardi di Osimo (An), che hanno presentato alcuni progetti di lavoro realizzati dai plessi scolastici nel corso dell’anno all’interno dell’iniziativa “Un solo mondo, un solo futuro”. Una serie di esperienze che hanno testimoniato quanto sia entrato in profondità il lavoro congiunto dei due Ministeri degli Affari Esteri e dell’Istruzione nel portare all’interno delle aule temi nuovi e cruciali per il nostro futuro come quelli della cooperazione allo sviluppo.
Un rapporto con l’ ”altro”, il “diverso” felicemente celebrato dalla testimonianza musicale della Piccola Orchestra di Tor Pignattara che ha concluso la matinée, un prezioso esempio di impegno multi-etnico realizzato in un quartiere popolare di Roma, dove la musica è diventato strumento di coesione sociale, di integrazione cioè di “cooperazione allo sviluppo”.