Il 3 marzo abbiamo ospitato nella nostra classe (la 3^ A della scuola media dell’Istituto Comprensivo Piero Gobetti di Rivoli) quattro ragazzi gambiani.
La presentazione non è stata semplicissima: non riuscivamo a comprendere il loro nome! Si chiamano Diacise, Ibrahim, Lamin e Ledrissa.
All’inizio è stato difficile rompere il ghiaccio e capirsi, perché avremmo dovuto comunicare in inglese, che è la lingua ufficiale in Gambia, ma loro stessi non la parlavano tanto meglio noi (!!!) perché fra di loro usano gli innumerevoli dialetti locali.
I nostri ospiti ci hanno raccontato del loro paese: ci hanno mostrato dove si trova, ci hanno detto che è meta di molti turisti africani, soprattutto per il mare, le pozze con i coccodrilli e i resti della tratta degli schiavi.
Poiché facciamo parte della sezione musicale (e adoriamo la musica!) lo scopo dell’incontro era una chiacchierata sulla musica e la danza nel loro e nel nostro paese. In particolare ci siamo soffermati sulle tradizioni dei Mandinga, il gruppo etnico più consistente.
Ci hanno mostrato il Djambadong, una danza in cui i partecipanti ballano indossando i vestiti tradizionali e scuotendo a ritmo grandi foglie di palma. Quanto alla musica, ci hanno fatto ascoltare una serie di brani Afro Mandi, un genere musicale che a loro piace molto e che unisce la musica tradizionale gambiana con generi internazionali, come il reggae e l’hip-hop. La passione comune per musica e ritmo ha rotto il ghiaccio e dopo un po’ abbiamo cantato tutti insieme canzoni italiane e africane.
C’è stato però anche un momento di grande commozione quando i ragazzi ci hanno raccontato, con grande nostalgia, cosa hanno lasciato in Gambia: la loro terra, la loro famiglia, gli amici… e del lungo viaggio durante il quale hanno molto sofferto e che li ha portati nel nostro Paese. La tristezza stava avendo la meglio sulla musica e sulla danza, quindi… abbiamo deciso che era il momento giusto per tirare fuori pizza e patatine e festeggiare insieme! Fra un boccone e l’altro (la pizza piace proprio a tutti!) abbiamo continuato a chiacchierare con i nostri amici con i quali, chissà…, magari, prima della fine dell’anno scolastico, ci troveremo per una cantata!